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| Circolo PD Trasporto Aereo di Roma “Cesare Maiello”
COMUNICATO
Alitalia. Berlusconi le solite invettive demagogiche e parole al vento e da Monti un garbato “non so nulla”, troppo poco per chi governa e ambisce di governare.
Berlusconi dopo aver fatto fallire Alitalia nel 2008, continua a straparlare su CAI e trasporto aereo. Sono passati quattro anni dopo il fallimento voluto da Berlusconi e dalla nascita dell’operazione elettorale Capitani coraggiosi, che è costata agli italiani circa 4 miliardi con circa 7 mila lavoratori e lavoratrice licenziate e altrettanti dell’indotto, residenti soprattutto a Roma e nel Lazio. Le difficoltà di bilancio e industriali di CAI dimostrano che quell’operazione è stata inadeguata per affrontare la competizione globale dei vettori, nonostante l’impegno di chi ci lavora e vive ancora oggi con preoccupazione il suo futuro. Il trasporto aereo non è argomento per dilettanti o avventurieri come ha dimostrato essere il centrodestra al Governo nella vicenda Alitalia.
Apprendiamo invece che Monti non conoscere il problema Alitalia e siamo sorpresi che non abbia notizie del tavolo nazionale sulla crisi del trasporto aereo al Ministero delle Infrastrutture e trasporti, fortemente voluto e sollecitato dal PD e dalle organizzazioni delle imprese e dei lavoratori. Vorremmo che vi fosse una riforma del settore che rispondesse alla crisi e alla deregolamentazione in atto. Siamo d’accordo che su Alitalia sia necessario dare risposte non astratte o dogmatiche, Monti però oltre alla forma garbata e prudente delle dichiarazioni, dovrebbe indicare come vuole mettere mano e riformare il settore e in particolare gestire il caso Alitalia.
Per reagire alla crisi del settore abbiamo bisogno di risposte di sistema e valorizzare il mercato interno più grande d’Europa, circa 800mila passeggeri settimanali: aggregazione di vettori nazionali, operatori handling e gestori aeroportuali regionali o interregionali; incentivare processi di sinergia e aggregazione industriale e lo sviluppo di un polo manutentivo italiano competitivo oggi sicuramente a rischio; un forte e indipendente Ente regolatore/Authority; stipula del CCNL di settore ed esigibilità della clausola sociale in tutti gli aeroporti italiani; investimenti in infrastrutture per ammodernare gli aeroporti incentivando lo sviluppo internodale delle reti.
No campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori e lavoratrici di Alitalia e del trasporto aereo, ma costruire proposte concrete per tutelare un settore strategico per lo sviluppo del Paese.
Roma, 6 gennaio 2013
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